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Catalonia in Venice
La Venezia che non si vede

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La Catalogna sarà presente alla 57a edizione della Biennale d’Arte di Venezia, nella sezione Eventi Collaterali, con un progetto di Antoni Abad dal titolo “La città che non si vede”, curato da Mery Cuesta e Roc Parés. L’esposizione, che sarà inaugurata il 13 maggio 2017, è prodotta dall’Institut Ramon Llull. Antoni Abad propone un’interpretazione in chiave sensoriale dello spazio urbano veneziano creata in collaborazione con una comunità locale di persone non vedenti e ipovedenti. La mappa della Venezia che non si vede inizia a prendere forma prima dell’inaugurazione della Biennale, attraverso gli incontri che l’artista Antoni Abad tiene con la comunità di non vedenti in collaborazione con studenti dell’università. L’app e il sito web di BlindWiki sono arricchiti, nel corso della Biennale, dai contributi dei cittadini che vorranno partecipare.

La presenza Catalana alla Biennale di Venezia, che si terrà dal 13 maggio al 26 novembre del 2017 è prodotta dall’Institut Ramon Llull Si apre in una nuova scheda. È la quinta volta che l’IRL presenta un progetto catalano alla Biennale d’Arte di Venezia. La proposta di Antoni Abad è stata selezionata da una giuria indipendente presieduta da Xavier Antich e composta da Martí Manen, Chus Martínez, Martí Peran, Nekane Aramburu, Antoni Muntadas e Ferran Barenblit. Marta Oliveres, direttrice dell’Area di creazione dell’Institut Ramon Llull, ha partecipato alla selezione con voto consultivo.

BlindWiki è un progetto collaborativo che si sviluppa grazie ai contributi di volontari.

Un sentito ringraziamento a tutti i partecipanti: Anna Ammirati, Inessa Baldin, Flavia Banchi, Mattia Bordolotto, Simone Boso, Romane Bourgeois, Elena Brescacin, Valentina Caccamo, Miriam Calabrese, Luigi Carabuzza, Luca Casella, Cristina Faraon, Laura Ficotto, Francesco Fratta, Irene Fratta, Martina Fusaro, Anita Herodek, Piergiorgio Longagnani, Andrea de Lorenzo, Martina Manzari, Chiara Mazza, Guglielmo Messina, Giulia Oblach, Antonio Pozzana, Tobia della Puppa, Stefano Rossetti, Anna Maria Salariace, Alberto Scatto Vio, Emanuele Serpe, Felice Tagliaferri, Marta Toti, Alessandro Trovato, Ilaria Visentin, Rossana Zambon.

Grazie a: Ernest Ameller, Tamara Andruszkiewicz, Francesc Aragall, Associació Catalana per a la Integració del Cec, Associació Discapacitat Visual Catalunya, Alberto Balletti, Alessandra Ballotta, Giulia Bencini, Llorenç Blasi, María José Bou, Luciano Domenicali, Paula Ferullo, Bernat Franquesa, Fundació Ulls del Món, Paolo Garbolino, Dimas García, Miquel Giner, Ramón Gironés, Istituto dei Ciechi di Milano, Ione Larrañaga, Andrés Lewin-Richter, Merche Loureiro, Jose Lozano, Sandra Martin, José Luís Merino, Albert Morales, Carme Oller, ONCE Barcelona, PHONOS, Shaun Pilgrem, Jordi Ros, Paolo Rosso, Ernesto Saade, Sala Blu Stazione Santa Lucia, Sala Consiliare di San Lorenzo, Scoleta dei Calegheri, Angela Vettese e Giuseppe Vigolo.

Antoni Abad

Antoni Abad (Nato a Lleida, Spagna, nel 1956. Vive e lavora a Barcellona, Spagna) Dal 2004 al 2013 ha concentrato la sua attività nella realizzazione di progetti di comunicazione online per www.megafone.net, a partire da post pubblicati tramite smartphone da vari gruppi a rischio di esclusione in Brasile, Canada, Colombia, Costa Rica, Messico, Spagna, Svizzera, Stati Uniti e Sahara algerino.

A ottobre 2014 ha iniziato a sviluppare presso l’Accademia di Spagna a Roma il progetto BlindWiki, un prototipo di network cittadino online ideato per persone non vedenti o ipovedenti. I partecipanti utilizzano i loro smartphone per realizzare registrazioni audio geolocalizzate delle loro esperienze quotidiane in città. Attraverso l’app BlindWiki, le registrazioni postate sono accessibili per le strade della città attraverso i dispositivi mobili. Ne emerge un paesaggio urbano particolare, così come esperito da persone con disabilità visiva. Il progetto promuove la creazione collaborativa di una cartografia pubblica sensoriale da estendere ad altre città. Il progetto BlindWiki è stato implementato a Sydney nel 2015, a Berlino nel 2016 e a Breslavia, in Polonia, nel 2016. I lavori di Abad sono stati presentati alle seguenti biennali d’arte: Venezia, Italia, 1999; Lima, Perù, 1999; Siviglia, Spagna, 2004 e 2008; Mercosul, Porto Alegre, Brasile, 2009; Curitiba, Brasile, 2013 e Berlino, Germania, 2016.

Sono stati presentati inoltre, fra gli altri, in vari centri d’Europa e d’America, tra cui: Centro de Arte Reina Sofía, Madrid, 1997 e 2008; Museo de Arte Moderno de Buenos Aires, 1999; ZKM, Karlsruhe, Germania, 1999 e 2008; New Museum of Contemporary Art, New York, 2001; Hamburger Banhof, Berlino, 2002; Museu d’Art Contemporani de Barcelona, 2003 e 2014; PS1, New York, 2003; Museo de Arte Contemporáneo de Castilla y León, 2005; La Casa Encendida, Madrid, 2005; Centre d'Art Santa Mònica, Barcelona, 2006; Centro Cultural Sao Paulo, Brasile, 2007; Centre d'Art Contemporain, Ginevra, 2008; Matadero, Madrid, 2014; Laboratorio de Arte Alameda, Messico DF, 2014; Pinacoteca do Estado de São Paulo, Brasile, 2015.

Nel 2006 ha ricevuto il Premio Nazionale per le Arti Visive della Catalogna e il Golden Nica nella categoria Comunità digitali del Prix Ars Electronica a Linz, Austria.

Curatori

Roc Parés Burguès

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Roc Parés Burguès.

(Nato a Città del Messico, Messico, nel 1968. Vive e lavora a Barcellona, Catalogna) Artista e ricercatore in comunicazione interattiva. I suoi lavori artistici, caratterizzati dalla sperimentazione poetica e critica con le nuove tecnologie, sono stati presentati in vari festival, centri d’arte e musei d’Europa, America e Asia. È laureato in Belle Arti, dottore in Comunicazione, e docente e ricercatore presso il Dipartimento di Comunicazione dell’Universitat Pompeu Fabra (UPF). I suoi lavori di ricerca sono stati pubblicati da varie istituzioni, fra cui British Computer Society, Academic Press, FECYT, ACM, Macba, MIT Press. Ha ideato piattaforme pionieristiche in merito all’arte elettronica come Galeria Virtual (1993-2000), sullo sviluppo della realtà virtuale come forma d’arte; Macba En línea (1995-1997), piattaforma avanguardistica di net art; M.A.L. (2011-2013), laboratorio di arte con dispositivi mobili intelligenti. Dal 2010 al 2015 è stato co-direttore del Master Universitario in Arti Digitali presso l’UPF. Il suo impegno nella cultura interdisciplinare (che sostiene per il suo potenziale anti-dogmatico e per la sua forza civilizzatrice), lo ha portato a esplorare le interazioni fra arte, scienza, tecnologia, pensiero e società. 

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Mery Cuesta

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Mery Cuesta. (Nata a Bilbao, Spagna, nel 1975. Vive e lavora a Barcellona) Critica d’arte, curatrice di mostre, docente e disegnatrice di fumetti. Come critica, pubblica regolarmente dal 2002 sul quotidiano La Vanguardia. Come curatrice, i suoi progetti affrontano temi relativi all’analisi del consumo culturale, all’Outsider Art, alla cultura popolare e alla dissezione critica dei meccanismi di funzionamento dell’arte contemporanea. Fra i suoi lavori, Quinquis de los 80: Cine, prensa y calle (CCCB, La Casa Encendida, Centro de Historia de Zaragoza e Alhóndiga de Bilbao), La mano izquierda de Cervantes (Instituto Cervantes - Kars Sanat, Istanbul), o Bálsamo y fuga sulla creazione artistica nelle carceri (Caixaforum). È Direttrice del Master in Illustrazione e Fumetto all’ELISAVA, Scuola superiore di design e ingegneria di Barcellona. L’attività di Mery Cuesta nel campo del fumetto come teorica, docente e autrice si concentra sulla fusione fra linguaggio del fumetto e critica culturale. Come disegnatrice, pubblica serie e fumetti di carattere critico e saggistico per diverse riviste. Ha esposto i suoi disegni in varie gallerie e ha pubblicato tre graphic novel.

http://www.merycuesta.com Si apre in una nuova scheda